ALTO_EST, un periodo di tempo da definire per conoscere e comprendere la vita, le abitudini e i pensieri di uomini che, come tanti, per lavoro sono  portati a viaggiare e spostarsi spesso, percorrendo lunghe tratte. Per vedere la strada sotto altri punti di vista ma soprattutto per catturare ciò che agli occhi di un guidatore, attento al suo percorso, potrebbe sfuggire.

Un viaggio lungo le strade trafficate, scenario di incontri veloci tra esistenze in partenza o di ritorno; oppure solitarie, deserte, dove l’eco del rumore urbano disegna i confini di paesaggi pittorici e surreali. Le soste negli autogrill, i pasti consumati velocemente prima di rimettersi alla guida del proprio mezzo, verso altre destinazioni, le lunghe attese forzate dal codice della strada.

I profili di alberi, distese e colline, tagliati dall’asfalto, che corrono nella direzione opposta; la scena che cambia continuamente man mano che aumentano i chilometri percorsi. Tutto è accelerato. Come se lo scorrere del tempo fosse direttamente proporzionale alla velocità dell’autotreno, sconvolgendo qualsiasi principio fisico e matematico.

Dogane, gallerie, code e sorpassi, incroci, cartelli stradali, bambini che dormono sul sedile posteriore, un anziano signore con bastone che attraversa la strada, attesa al semaforo, uno sguardo allo specchio retrovisore, la luce che cambia con lo spegnersi del giorno mentre si accendono i fari.